Il posticino dove lavoro….

Appena si entra in azienda….quel corridoio a luci spente diventa un tantino sinistro ognitanto ….


Ecco dove lavoro….questa è la mia postazione, nella stanza detta simpaticamente "Call Flora". Mi occupo principalmente di assistenza tecnica, sono "l’uomo delle stampanti".

Di fronte c’è Ciro (Cirooooo, Ciroooooooo!!!), colui che tiene uniti i reparti….e che da il "serrate i ranghi!!", insomma il jolly ! Poi c’è Flora, ragazza dolce e garbata….ma non fatemela incazzare, altrimenti rischiate di scontrarvi con un macigno.

La stanza dei tecnici programmatori . Qui l’esaurimento aleggia costante, per non parlare poi di un certo "via vai" che c’è in questo periodo….direi che nessuno è degno di essere nominato tra loro, perchè "tutti sono utili, ma nessuno è indispensabile" (che bastardo che sono!! )….detta anche e non a caso "la stanza dei cinesi".

Questa è Annina, colei che ci paga gli stipendi. L’importante è che fa questo, per il resto non mi frega….

Mmmmmm….l’amministrazione, "l’area 51" dell’azienda. Qui passano tutte le questioni legate ai soldi e non è dato sapere cosa succede lì dentro, tutto è top-secret. Lo stipendio lo prendete?? Questo vi basta….non aprite quella porta!!!

La stanzetta del grafico. Nicoletta o Nikita, dipende dall’umore della tipa…..ultimamente molto Nikita direi . Non so se avete visto il film omonimo, ma consiglierei di far sparire tutte le penne nel raggio di 1 Km, onde evitare di trovarvene una conficcata in una mano!!!

Davide detto U’ Ciutt, il responsabile commerciale….colui che, con un’ora di lavoro al giorno, di fatto ci paga lo stipendio ogni mese…..il problema è che il resto del tempo lo passa cazzeggiando….notate l’ordine della sua scrivania!!!

Andrea, che bell’uomo!! Il responsabile commerciale del cosidetto "Progetto Innominabile" (chi pronuncia quel nome è perduto!!). Un vero mago, ragazzi!! Riesce a vendere un prodotto che praticamente ancora non funziona!! Grandissimo!!!

La stanza del capo…..mmmm, oggi non c’è.

Vita di paese


Mi sono trasferito da una grande città nel mio paesello all’età di 16 anni….a distanza di anni, vivere in questa realtà tanto diversa da quella cittadina, crea in me sensazioni e sentimenti davvero contrastanti. Amo la tranquillità di questi posti, camminare tra le viuzzole del paese, l’atmosfera genuina che si respira soprattutto in inverno con il fumo dei comignoli che invade silenziosamente l’aria, i boschi e i campi verdi in primavera, i ruscelli che scorrono senza sosta…..
Mi trovo però ogni giorno a dover fare i conti con l’altro lato della medaglia….i conti con una realtà quasi addormentata, vita sociale ridotta al minimo, disagi per mancanza di servizi essenziali, opportunità realizzative e lavorative praticamente nulle, desiserio di evadere, posto di lavoro lontano almeno nel mio caso (chissà che non sia il caso di trasferirmi a FG!?!? Ci sto pensando seriamente!! )….sentimenti e sensazioni comuni a tutte le persone che vivono qui….ma in fondo la vita di paese è questa, la ami e la odi….

Quando il metal incontra la musica classica….

 

Il Paganini della chitarra, il Bach del metal, il creatore dell’heavy neoclassico, il Maestro…sono questi alcuni degli appellativi con cui viene di solito designato uno dei più geniali chitarristi dell’ultimo ventennio, lo svedese Yngwie Johann Malmsteen. Amato incondizionatamente dai suoi numerosi fans, ma spesso bersaglio di feroci critiche da parte dei detrattori che lo considerano troppo tecnico e prigioniero del suo ego smisurato, Yngwie è comunque un personaggio che non passa inosservato e il suo guitar playing ha segnato profondamente almeno una generazione di chitarristi.
La sua velocità esecutiva gli ha permesso di coniare un suo personale stile inconfondibile negli ambienti rock, in cui "suonare alla Malmsteen" ha assunto negli anni il significato abbastanza condiviso di "eccellere in virtuosismo tecnico peccando di autoindulgenza".
Yngwie J. Malmsteen suona principalmente scale comunemente usate nella musica classica, come la scala maggiore, la scala minore armonica, il modo frigio, gli arpeggi maj, min, diminuito, la scala minore napoletana, ed altre, con una serie di licks ispirati dal rock di Ritchie Blackmore e al blues di Jimi Hendrix.
Appassionato di musica classica ad incominciare da compositori come Niccolò Paganini, dal quale ne eredita secondo me il temperamento, è riuscito in questi anni ad avvicinare due generi musicali che sono considerati davvero agli antipodi. Basta ascoltare qualche pezzo strumentale o, meglio ancora, consiglio il Concerto Suite, registrato live con la
New Japan Philharmonic.

 

Voliamo senza meta….

.….e senza motivo nell’infinità del cielo,

Cerchiamo
gli spazi vuoti e grandi,

e
le rivelazioni assolute,

Volteggiamo
disegnando le nostre traiettorie nell’aria,

portandoci
dietro fardelli senza peso,

Solitari
guardiamo il mondo e a volte scorgiamo una preda,

Unica
compagna per un momento nel nostro volo solitario,

e
poi di nuovo in volo qua dove l’aria è gelida,

e
tutto questo finchè di noi non rimarrà che il vento.